Packaging sostenibile: le scelte Green di Naturessere per salvaguardare l’ambiente ?

Contenitori in vetro, alluminio, bioplastica derivata da canna da zucchero; il packaging si fa sostenibile.

Il packaging dei cosmetici prende la via della sostenibilità

Il mondo in cui viviamo oggi, ha bisogno di noi e della nostre scelte consapevoli. È quanto mai imperativo adottare uno stile di vita sostenibile a tutto tondo; ciò implica compiere scelte ponderate ed attente.

Sono finiti i tempi in cui si compravano articoli semplicemente lasciando che l’immagine dell’etichetta catturasse la nostra attenzione.

Oggi siamo chiamati ad un impegno costante e noi esseri umani, con il nostro stile di vita altamente impattante sulla salute del pianeta, dobbiamo fare qualcosa in più.

Da dove iniziare? il primo passo potrebbe essere quello di cambiare i parametri sui quali basare ogni nostra scelta economica: azione tipica dell’animale sociale.

Fra i vari parametri da adottare ve n’è uno che svetta su tutti ed è quello della consapevolezza sostenibile. Strumento che deve essere il nostro compagno in ogni scelta che facciamo, ma qui gli daremo un maggior risalto in chiave di bio cosmesi e di packaging.

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La sostenibilità dei prodotti cosmetici bio

Il mondo della cosmetica negli ultimi anni ha compiuto molti passi in avanti in ottica di sostenibilità ambientale. Un agire consapevole di molti piccoli artigiani che al mero profitto economico, hanno preferito tutelare la salute dell’ambiente e il benessere dei propri clienti.

Agendo su questa via, si è in un certo senso tornati all’origine, a quando i cosmetici erano unguenti naturali ricchi di principi attivi e privi di qualsiasi tipo di allergene.

Tornare alle origini oggi significa ricercare ingredienti di origine naturale da coltivazione biologica, studiarne le loro proprietà e dar vita ad un nuovo tipo di cosmetica: bioetica e consapevole.

Se, quindi, negli ultimi anni si è potuto assistere alla comparsa di cosmetici naturali bio e cruelty free nei contenuti, anche da parte delle più famose multinazionali della cosmetica, non ci si può invece ritenere pienamente soddisfatti per quelle che sono state le scelte dei contenitori.

Sono infatti ancora troppi i packaging in plastica e materiali altamente inquinanti, sia nelle loro fasi produttive che in quelle di smaltimento e riciclo.

Occorre quindi fare un’inversione di rotta, anche in questo caso cambiare strada e trovare soluzioni alternative, per fare della cosmetica un settore capofila nella lotta al cambiamento climatico.

Il packaging sostenibile è realtà

Fatte le dovute premesse iniziali è ora possibile entrare nel vivo della questione, è la risposta è sì il packaging sostenibile è possibile, anzi è una realtà.

Questo articolo intende rivolgersi tanto ai consumatori quanto ai produttori. Ai primi per portare loro un grado di conoscenza e consapevolezza, tale da poter compiere scelte economiche in ottica di sostenibilità a tutto tondo.
Ai secondi invece per fornire loro esempi di alternative possibili, già percorse e assolutamente funzionali.

Sono diversi i materiali a disposizione per dar vita a packaging sostenibili, ma ve n’è uno in particolare a cui dedicare uno spazio più ampio: la bioplastica da canna da zucchero.

La plastica verde amica dell’ambiente

Dalla lavorazione della canna da zucchero, oltre che ad ottenere quei piccoli cristalli dal colore grezzo che quotidianamente addolciscono il nostro caffè, si ottiene anche un ottimo combustibile: il bioetanolo.

Se una parte di questo combustibile viene utilizzata per produrre dell’energia verde, l’altra se lavorata e processata correttamente può portare alla sintesi di bioplastiche.

Ciò che se ne ricava è una forma di polietilene in grado di garantire le stesse prestazioni di quello che comunemente si ottiene dalla lavorazione del petrolio greggio.

Questo significa che il polietilene che si ottiene dalla lavorazione della canna da zucchero è completamente bio e non ha alcuna derivazione e componenti di origine fossile non rinnovabile.

Plastica e bioplastica a confronto

Come abbiamo appena constatato, la bioplastica è in grado di garantire le stesse prestazioni della plastica comune, ma le somiglianze fra questi due materiali si riducono alla mera funzionalità, perché a livello di impatto ambientale le differenze sono sostanziali.

No Plastic l’allarme di Greenpeace

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La produzione della plastica comporta uno spreco di risorse non indifferente, in primis di fonti non rinnovabili come petrolio e carbone. Inoltre la sua resistenza in fase di smaltimento comporta ad un’elevata dispersione di diossine: particelle estremamente tossiche e dannose, nonché di un alto tasso di Co2. Purtroppo c’è da dire che solo una parte della plastica che utilizziamo viene riciclata, tutto il resto finisce nelle discariche e quindi nell’ambiente.

La bioplastica invece deriva da fonti rinnovabili: le coltivazioni di canna da zucchero che ogni anno, ciclicamente, occupano le terre tropicali, sono sostenibili anche per il basso utilizzo di acqua.

Questo significa che al contrario della plastica comune, quella bio comporta una dispersione assai inferiore di Co2 sia in fase di produzione sia di smaltimento.

Per fare un esempio produrre 200Kg di Bioplastica evita l’emissione di Co2 pari a quella prodotta in un anno da un’auto che percorre 15 km al giorno.

Questo permette di ridurre il potenziale riscaldamento globale, l’assottigliamento dello strato di ozono e le piogge acide.

Perché ha un impatto ambientale decisamente più basso rispetto alla plastica tradizionale e perché offre le stesse medesime prestazioni.

Inoltre il ciclo produttivo della canna da zucchero è portatore di un’etica sana ed è un vero e proprio modello da seguire; perché non solo salvaguarda l’ambiente, ma fornisce una tutela anche a tutti i lavoratori coinvolti.

Consigli e Codici per un corretto smaltimento

Quando parliamo di biopalstica non dobbiamo fare l’errore di collegare ad essa il concetto di biodegradabilità. O meglio in alcuni casi il nesso fra le due è corretto, ma dobbiamo prestare attenzione all’etichetta sul retro dei nostri flaconi e leggere correttamente le istruzioni per un suo corretto smaltimento.

Se sull’etichetta vedete un simbolo triangolare composto da tre frecce ricurve, significa che il vostro contenitore è riciclabile al 100%; quindi potrete procedere con la raccolta differenziata e gettarlo nella plastica.

I flaconi in polietilene verde non sono compostabili in quanto i tempi di degradazione sono superiori a quelli necessari per essere definito “compostabile” ed inoltre non avrebbero le caratteristiche idonee al commercio di cosmetici e detersivi.

La sua totale riciclabilità nella plastica la rende però un’ottima alternativa green, in termini di salvaguardia ambientale.

Quando invece compare il codice: EN-13432 – 2000, significa che il vostro contenitore è compostabile perché biodegradabile.

Altri packaging sostenibili

Se in termini di leggerezza, duttilità e prestazione la bioplastica è ad oggi l’alternativa migliore tra i packaging sostenibile, va però detto che non è l’unica.

Sono altri infatti i materiali al 100% riciclabili e alleati della sostenibilità ambientale.

Vetro e alluminio

Due elementi che spesso viaggiano in coppia, dando origine al contenitore e al suo coperchio. Tanto il vetro, quanto l’alluminio sono completamente riciclabili. Recenti indagini hanno però rilevato che spesso, una volta terminato il prodotto, i barattoli in vetro vuoti vengono riutilizzati come nuovi contenitori.
Codice smaltimento per il vetro: CER 15 01 07
Codice smaltimento alluminio: ALU 41

Carta e cartone

Il cartone, soprattutto se riciclato, è uno dei materiali che più facilmente possono essere adottati in cosmetica per packaging tubolari, come imballaggio per prodotti soldi come shampoo e bagnoschiuma e secchi come dentifricio e deodorante.
Codice smaltimento per la carta e cartone da imballaggio: CER 15 01 01

Le scelte Green di Naturessere per salvaguardare l’ambiente ?

Packaging Sostenibile: Vetro

Il vetro è un materiale Zero Waste, infatti si ottiene dalla lavorazione della sabbia ed è riciclabile infinite volte. Lo abbiamo scelto per contenere le nostre Creme Viso in vetro ambrato ed i nostri Sieri Viso in vetro opaco.

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Packaging Sostenibile: Alluminio

Rimanendo in tema Zero Waste, l’alluminio è un metallo leggero e duttile, largamente utilizzato per imballaggi a lunga durata e per la sua facilità di riciclo al 100%.

Noi di Naturessere lo abbiamo scelto per le nostre Maschere Viso, Creme Trattamento Corpo, Concentrati Liquidi, Fanghi in polvere e Maschera Viso in tessuto.

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Packaging Sostenibile: Bioplastica

Abbiamo scelto di usare la Green Pe per la nostra Linea di Shampoo e Balsamo ( che sono super concentrati per cui durano a lungo). Stessa scelta per il nostro Bagnoschiuma Delicato per pelle sensibile e per la nostra Acqua Micellare Struccante.

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Il nostro impegno per l’ambiente è fatto di piccole grandi scelte

I nostri imballaggi sono in carta e cartone il più possibile riciclati da altre spedizioni proprio per dar nuova vita a ciò che utilizziamo. All’interno usiamo sempre carta, riciclandola e chips di mais.

Anche il nostro Scotch è in carta al 100%, così da essere facilmente smaltito con la scatola di cartone.

Ci impegniamo costantemente per limitare il nostro impatto ambientale attraverso le nostre scelte, ed azioni. Stiamo eliminando qualsiasi altro packaging che non sia più sostenibile a vantaggio di confezioni plastic free e zero waste.

Ma non finisce qui, cerchiamo di compensare le emissioni di Co2 anche attraverso la nostra collaborazione con realtà come Ecofactory che si occupa di piantare alberi nel mondo, sostenendo popolazioni locali.

Supportiamo anche l’agricoltura biologica italiana, infatti abbiamo iniziato ad adottare alberi da frutto attraverso Biorfarm.

Non per ultimo, proteggiamo le nostra amate Api attraverso l’adozione di un alveare con 3Bee , salvaguardando la loro vita, il loro habitat e sostenendo l’apicoltore che se ne prende cura.

“Diventiamo il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo” cit. Mahatma Gandhi ?

Naturessere scegli con il ?

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